In questa guida ti parlerò di come utilizzare lo Slicer per generare il G-Code necessario alla tua stampante 3D per stampare il modello che hai scelto!
Parleremo di tutti i settaggi fondamentali per avere un risultato soddisfacente di stampa e i segreti per avere il massimo dalla tua stampante!
Prenderemo come riferimento il software Slic3r PE, che è gratuito e garantisce risultati eccezzionali, ma non preoccuparti i settaggi fondamentali sono gli stessi per ogni slicer!
Sei pronto? Partiamo!
Cos’è lo Slicer?
Lo Slicer è un software potentissimo e fondamentale per il processo di stampa 3D, potremmo pensarlo come a un traduttore! Infatti ti permette di dare alla tua stampante le istruzioni necessarie per stampare il modello 3D, queste istruzioni si chiamano G-Code.
Il modello 3D di per sé non è comprensibile dalla stampante, le FDM lavorano per deposizione di strati sottilissimi sul piano di stampa, viene da se quindi che un modello tridimensionale dovrà essere tagliato a fettine per trasformare un volume tridimensionale in sezioni stampabili.
Grazie allo slicer il volume del modello 3D verrà semplificato in numerosi strati sovrapposti e le relative cordinate sul piano di stampa, che andranno a replicare perfettamente il volume e la posizione originaria di tutti i dettagli di stampa.
In pratica senza lo Slicer e il G-code è impossibile stampare in 3D 🙂
Sembra difficile…ma non lo è!
Visto da fuori lo Slicer sembra un programma complicatissimo, in verità le cose fondamentali che devi conoscere non sono così tante e non è necessario capire il linguaggio G-code per poter stampare.
Voglio spiegarti tutto quello che ti serve per essere pronto a stampare qualsiasi modello 3D e ti assicuro che finita di leggere questa guida saprai come fare! 🙂
Ti svelo già una cosa meravigliosa, la maggior parte dei settaggi di slicing per le stampanti in commercio sono già pronti e scaricabili da internet, sui siti dei produttori 🙂
Con questi pre-set già pronti le modifiche da fare si riducono al minimo e dipendono principalmente da quale modello vuoi stampare, in termini di forma, grandezza e qualità superficiale che vuoi ottenere!
Se non te la senti di andare a fondo con la tematica puoi sempre utilizzare un preset già fatto e stampare con quello, in questo caso la semplicità è incredibile. Certo è che senza un po’ di modifiche alle tue impostazioni di slicing i risultati non saranno al top delle possibilità della tua stampante!
Creiamo il nostro primo G-code!
Se non l’hai ancora fatto scarica Slic3r PE: https://www.prusa3d.com/drivers/
La pagina iniziale dello slicer presenta il piatto di stampa della nostra stampante, come prima cosa andiamo a caricare le configurazioni relative alla nostra stampante che abbiamo scaricato dal sito del produttore o da un forum dedicato (basta una ricerca google).
In questo modo le impostazioni fondamentali saranno già corrette, come l’area del piatto di stampa, il filamento utilizzato, i settaggi per i materiali stampabili con il nostro modello di stampante ecc.
Sulla colonna di destra avremo ora tutte i possibili settaggi già configurati per:
- Spessore di Layer
- Filamento utilizzato
- Stampante selezionata
Facciamo subito un prova e importiamo un modello 3D (STL), premiamo slice e esportiamo il nostro G-code!
Facendo doppio click sul modello è anche possibile ruotarlo, specchiarlo o scalarlo . Posizionalo in maniera efficiente, per ridurre l’utilizzo dei supporti e garantire una miglior qualità delle superfici a cui interessano più il tema estetico 🙂
Ora che hai il G-code puoi utilizzarlo direttamente tramite pc (per esempio tramite un software che si chiama Pronterface) se hai collegato la stampante tramite USB oppure puoi salvarlo sulla scheda SD se la tua stampante la supporta!
Quali sono i settaggi fondamentali?
Vuoi il massimo dalla tua stampante? Questo è lo spirito giusto! Cominciamo subito a parlare di fondamentali! Quali sono i settaggi che è necessario conoscere per adattare il nostro slicing ad ogni tipo di modello?
PRINT SETTINGS
Sono i settaggi che riguardano in specifico il modello e come sarà trasformato in g-code
LAYERS AND PERIMETERS: gestisci i parametri dei tuoi layer di stampa
- LAYER HEIGHT: gestisce lo spessore di ogni strato di stampa, i valori medi vanno da 0,1 a 0,3 mm. Più basso è il layer più alta sarà la qualità superficiale di stampa e più alto sarà il tempo che servirà per completare la stampa.
- FIRST LAYER HEIGHT: gestisce lo spessore del primo stato, è buona cosa mantenere un primo layer il 25% superiore rispetto al resto della stampa.
- PERIMETERS: gestisce i perimetri esterni del modello stampato, ossia le pareti esterne del modello , impostando 1 perimetro si avrà una superficie esterna molto leggera e fragile. E’ buona cosa mantenere 3-4 perimetri minimi per avere un modello resistente e con una superficie più omogenea.
- SOLID LAYERS TOP BOTTOM: stesso discorso per questi layer solidi ma riferiti alla parte superiore e inferiore del modello stampato. Impostando 0 top layer si avrà un modello con la parte superiore scoperta.
INFILL: gestisci i parametri dei riempimenti del tuo modello
- FILL DENSITY: è la percentuale di riempimento che verrà stampato dentro i perimetri dei nostri layer. Molto importante per garantire la giusta resistenza ai nostri modelli. Se impostato a 0 avremo un modello vuoto con solo i perimetri esterni, possiamo pensare a un vaso. La percentuale minima per avere un modello resistente varia tra il 15-20%. Se desideri un modello pieno puoi impostare 100%.
Ottimizza il riempimento secondo le tue esigenze di resistenza e risparmio di materiale, questa è la vera forza della stampa 3D.
E’ importante anche impostare un infill minimo per supportare adeguatamente le superfici superiori del modello, in genere si parla sempre di un 20% - FILL PATTERN: è la trama che vuoi generare per il tuo infill, sono disponibili diverse forme, utili per dare diversi tipi di resistenza meccanica al pezzo o anche semplicemente un grado estetico diverso se stai stampando con un filamento trasparente. In genere i più quotati sono il Rectilinear e l’Honeycomb
BRIM: crea isole intorno ai perimetri del tuo modello per aumentare la stabilità e l’adesione al piano di stampa
- LOOPS: impostato su 1 crea un perimetro aggiuntivo esteno ai perimetri del tuo modello, impostato a 10 crea dieci perimetri e così via
- DISTANCE FROM OBJECT: impostato su 0 crea un perimetro coincidente con il perimetro esterno del tuo modello, utile per creare isole di stabilità su modelli molto sottili con poca superficie di contatto col piano di stampa. Con valori maggiori di uno il Brim sarà staccato dal modello diventando di fatto quello che viene chiamato Skirt, utile per scaricare residui di materiale attaccati all’ugello sul piano di stampa distante dal modello prima di procedere con la stampa effettiva.
- BRIM HEIGHT: il numero di layer, cioè l’altezza del tuo brim
SUPPORT MATERIAL: gestisci il materiale di supporto in aiuto alle tue stampe
- GENERATE SUPPORT MATERIAL: una volta attivato permette la creazione dei supporti (anche in automatico) quando si procede con lo slicing
- OVERHANG TRESHOLD: gestisce l’angolo minimo di sbalzo delle superfici del tuo modello oltre il quale sono necessari i supporti, in genere il valore di default è 45°, questo dipende molto dalle possibilità della tua stampante! verifica nella scheda tecnica.
- RAFT LAYERS: crea una piattaforma a supporto del primo layer del tuo modello, utile per aumentare l’aderenza al piatto di stampa nel caso di modelli molto sottili con poca superficie a contatto, è differente dal brim in quanto il raft viene stampato direttamente sotto il tuo modello e non solo all’esterno. Da utilizzare solo in casi limite perchè tende a rovinare l’estetica della parte inferiore del modello.
OPTIONS FOR SUPPORTS AND RAFT
- CONTACT Z DISTANCE: è la distanza che rimarrà tra la parte superiore dei supporti e la superficie inferiore del modello supportato, utile per garantire una rimozione facile dei supporti (valore di default 0,2) o, se impostata a 0, un perfetto supporto della superficie (ma valido solo con supporti solubili, pena l’impossibilità di rimuovere i supporti a mano in quanto il supporto sarà unito al modello)
- PATTERN SPACING: distanza tra le linee di supporto, misurata in mm permette di creare supporti più fitti o più radi, utile per migliorare la superficie di supporto o risparmiare materiale.
- INTERFACE LAYERS: Numero di layer di supporto “solidi” cioè con una trama più fitta utile per supportare al meglio le superfici, se il supporto normale non sembra sufficente puoi utilizzare 1-2 layer solidi per supportare meglio le tue superfici.
- INTERFACE PATTERN SPACING: praticamente è l’infill dei layer di supporto solidi, utile per generare superfici più fitte o rade in base all’esigenza.
- XY SEPARATION: dato inseribile in mm o in %, gestisce la distanza dei supporti dalle superfici esterne del tuo modello. Utile per garantire una rimozione comoda dei supporti senza intaccare la superficie del modello.
SPEED: gestisci le velocità e l’accelerazione di stampa in ogni parte del tuo modello
Un pannello piuttosto complicato, per cui serve una buona esperienza. Ti consiglio di mantenere le velocità del tuo preset (in genere la velocità media generale va dai 3600 ai 4000 mm/min).
Se vuoi aumentare la velocità di stampa in maniera semplice puoi farlo direttamente dal display della tua stampante dopo aver caricato il g-code.
ADVANCED
- EXTRUSION WIDTH: gestisce la quantità di materiale che viene estrusa dal tuo ugello. Il valore di default per un ugello da 0,4 è 0,45 quindi è buona cosa mantenere sempre un +10% rispetto al diametro dell’ugello.
Questo valore è molto utile per calibrare alla perfezione le dimensioni delle tue stampe, prova a stampare un cubo senza top layer e con pareti spesse 1mm, misura poi col calibro il risultato e perfezione il valore della tua extrusion width per raggiungere il valore più vicino a 1mm di spessore.LA FORMULA E’: extrusion width / valore rilevato della parete del cubo X extrusion multiplier (generalmente 1, lo trovi nei filament settings)Il rilsultato sarò il nuovo valore della tua extrusion width!
- X/Y COMPESATION: utilissimo per correggere imperfezioni dimensionali delle tue stampe, da settare in mm. Misura lo scarto (negativo o positivo) tra la misura del modello e quella della stampa sugli assi X e Y e sottrai o aggiungi il valore che ne risulta!
FILAMENT SETTINGS
- DIAMETER: il diametro del filamento che stai utilizzando, dipende dall’estrusore che monta la tua stampante. Utile anche per perfezionare la qualità di stampa: misura con un calibro il diametro reale del tuo filamento (non sempre il diametro dichiarato è quello reale) e inserisci il dato preciso ogni volta che cambi bobina, farà bene alle tue stampe.
- COST: inserisci il costo del tuo materiale al Kg per avere il costo preventivo di ogni tua stampa!
- TEMPERATURE: Gestisci le temperature del primo layer e degli altri per il tuo estrusore e il tuo piano. Dipende dal materiale che stai utilizzando, segui le temperature inserite nel tuo preset.
- COOLING: anche in questo caso serve una buon esperienza e ti consiglio di mantenere i settaggi di preset per ogni materiale in quanto oramai sono comprovati 😉 Ad esempio per materiali come l’ABS soggetto a ritiri e imbarcamenti dovuti agli sbalzi termici è buona cosa evitare l’utilizzo della ventola di raffreddamento puntata sui layer!
PRINTER SETTINGS
- BED SHAPE: Ti permette di inserire le dimensioni corrette del tuo piano di stampa
- Z OFFSET: Permette di abbassare o alzare l’ugello in riferimento al piano di stampa, utile per casi in cui è necessario stare più lontano o vicino del normale al piano di stampa. (Valori negativi abbassano, valori positivi alzano l’ugello)
RETRACTION: Permette di gestire la ritrazione del filamento, la ritrazione è necessaria per evitare uscite di materiale dall’ugello in modo involontario, negli spostamenti tra una zona di stampa e l’altra è fondamentale! Anche in questo caso i valori di pre-set sono abbastanza consolidati, utilizza una length di 0,8 e una speed di 35 mm/sec. Ogni materiale ha i suoi dati e conviene sempre partire da quelli “storici” per poi sperimentare se necessario! Ad esempio se stai stampando TPU, un filamento flessibile come la gomma, dovrai utilizzare una ritrazione minore dovuta alla sua viscosità o rischierai di bloccare l’ugello!
Concludiamo!
Utilizzare lo slicer può essere un’esperienza un po’ ostica all’inizio ma anche un’incredibile opportunità per capire quali sono gli aspetti rilevanti per migliorare le proprie stampe!
Spero che questa guida ti sia stata utile!
Ricapitolando, puoi partire con i preset forniti dal produttore della tua stampante, sono disponibili per diversi slicer e in genere garantiscono risultati soddisfacenti fin da subito.
Certo è che per alcuni modelli è necessario modificare qualche impostazione dello slicer, mi riferisco in particolare ai supporti, ai brim e all’infill!
Con un po’ di esperienza sarai in grado di capire al volo cosa modificare nel tuo slicer per perfezionare le tue stampe!
TI PIACEREBBE SAPERNE DI PIU’ SULLA STAMPA 3D?
HO DELLE LEZIONI GRATUITE PRONTE PER TE 🙂
Clicca su questo link e entra gratuitamente nel gruppo italiano di Binarioprint sulla stampa 3D
